(Cuneo) MOBILITAZIONE COLDIRETTI PER IL PREZZO DEL LATTE PIEMONTESE

(Cuneo) MOBILITAZIONE COLDIRETTI PER IL PREZZO DEL LATTE PIEMONTESE 
Nel mirino le importazioni di latte estero 

A differenza di quanto avviene in Toscana, che fissa accordi annuali, nelle regioni del nord la contrattazione sul prezzo del latte alla stalla, da qualche anno, non riesce ad andare oltre il semestre riproponendo, con l'autunno, l'apertura dei tavoli di trattativa.
Quest'anno è stato il Piemonte a fare da apripista ma ha dovuto registrare l’arenarsi della trattativa regionale per stabilire il prezzo del latte alla stalla, a causa della indisponibilità totale degli industriali.
Sul tema torna di nuovo la Coldiretti Piemonte che dichiara la mobilitazione del comparto.
"Non è giustificabile che l’industria piemontese continui ad erogare un prezzo del latte alla stalla che non copre i costi di produzione, quando il mercato dei trasformati ha dato segni di evidente ripresa" - hanno fatto sapere Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - “Abbiamo chiesto agli industriali di pagare il prezzo del latte indicizzato storico. Ci sono nel mercato tutte le condizioni per adottare tale prezzo. Gli industriali speculano sul latte made in Piemonte, importando ingenti quantità di latte e derivati dall’estero, la cui utilizzazione finale potrebbe anche essere quella di costituire l’elemento principale di produzioni lasciate intendere per made in Italy. Chiediamo all’assessore Sacchetto di reperire con solerzia i dati  all’UVAC (ufficio che rileva i dati delle importazioni zootecniche) e di renderli pubblici, in tal modo con dati alla mano potremo con certezza conoscere le destinazioni e conseguentemente i comportamenti di ogni singolo caseificio industria o multinazionale."
"Siamo certi  - continuano - che i dati chiariranno il costante via vai di cisterne che circolano sulle strade piemontesi con targhe francesi, olandesi, tedesche, rumene e lituane, destinate ai luoghi di trasformazione operanti nella nostra regione. Tali comportamenti generano di conseguenza un danno alle imprese piemontesi che producono latte e a tutto l’indotto. I dati serviranno anche alle associazioni dei  consumatori per fare chiarezza su eventuali pubblicità ingannevoli."
Con questa iniziativa Coldiretti Piemonte mette in luce il grave problema rappresentato dalle importazioni di latte "on-the-road" estero che attraverso vari passaggi, non sempre trasparenti, finisce per "italianizzare" prodotti che vengono poi offerti al consumo come di origine nazionale.
Concludono Rovellotti e Rivarossa: “Inizia così la mobilitazione degli allevatori piemontesi, con la volontà di lavorare su dati oggettivi nell’interesse delle imprese del settore e dei consumatori.”