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(Roma) AGEA E QUOTE LATTE: IL QUOTIDIANO ON LINE “L’INDIPENDENSA” ESPRIME DUBBI SUI RAPPORTI CON LA LEGA

(Roma) AGEA E QUOTE LATTE: IL QUOTIDIANO ON LINE “L’INDIPENDENSA” ESPRIME DUBBI SUI RAPPORTI CON LA LEGA  

L’articolo titolato “Quel pasticciaccio brutto dell’Agea fra governo, Lega e quote latte”  pubblicato dal quotidiano on-line “L’indipendensa” di cui è direttore responsabile Gianluca Marchi (è stato il primo direttore de “La Padania”) è destinato a suscitare un vespaio.
Non solo perché il quotidiano on line è solitamente bene informato sui retroscena della politica padana, ma perché accende i riflettori sugli avvicendamenti al vertice della Agenzia per le erogazioni in agricoltura da cui passano ogni anno circa 6 miliardi di euro di fondi comunitari destinati ad agricoltori ed allevatori.
(all’articolo)

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(Firenze) IL LATTE DEL MUGELLO DIVENTA PROTAGONISTA A CENA

(Firenze) IL LATTE DEL MUGELLO DIVENTA PROTAGONISTA A CENA  
Il Latte del Mugello diventa protagonista di una vera cena a base di gelato in occasione di “Utopia di un’idea: il gelato a cena”
L’evento (prenotazione obbligatoria a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nome e recapito telefonico) si terrà il prossimo 7 novembre presso l’ex Tribunale in Pizza San Firenze alle ore 20:00.
Lo scopo della iniziativa è far conoscere ed apprezzare il gelato anche al di là della sua “abituale” dimensione di consumo.
Qualità e sperimentazione in forme diverse, un connubio che troverà espressione in gelati salati e gelati serviti in abbinamento a piatti di portata.
Un divertente e insolito percorso creativo, realizzato in collaborazione con lo Chef Luca Cai del ristorante “Il Magazzino”, permetterà ai presenti di assaggiare proposte gustose e davvero originali.
Nel corso dell’appuntamento, accanto a gelati a Km0 realizzati dalle gelaterie dell’associazione dei gelatieri artigianali fiorentini “Gelatai in Piazza” saranno raccontati e serviti:
Tartine con gelato di arachidi salate
Tartine con gelato di fico e salame di cinta senese
Gelato di olio d’olive taggiasche e crudite’ di verdure fresche
Crostini con gelato di pomodori e basilico
Crostini con gelato di caponata
Crostini con gelato di stracchino e rucola
Gelato di melone e prosciutto toscano
Gelato di ginger fresco e gamberetti cotti al vapore
Polpettine di fegatini alle nocciole e gelato di pecorino di grotta
Tagliata di manzo e gelato al pesto
Collo di pollo ripieno e gelato alle tamerici e lime
Lampredotto e gelato alla salsa verde
Bon bon con gelato di passion fruit ricoperti di cioccolato

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AFLATOSSINE: RIUNIONE A ROMA PER IL MAIS VENETO

AFLATOSSINE: RIUNIONE A ROMA PER IL MAIS VENETO  

 

Riunione al Ministero venerdì scorso per le aflatossine presenti nel mais veneto. Lo si apprende dalla stampa che riferisce la stima secondo cui il 60% del mais prodotto nella regione “è inutilizzabile almeno per quanto riguarda l'uso alimentare”.

Il Veneto stesso, che è il maggior produttore di mais nazionale, con 15-16 milioni di quintali, è costretto ad approvvigionarsi per l’alimentazione del bestiame dal mercato internazionale per circa il 25%: “il migliore è quello austriaco ma è stato venduto tutto”.

Intanto c’è chi pensa al “recupero” delle produzioni contaminate attraverso l'utilizzo di sostanze a base di ammoniaca per la detossificazione della granella ma sono soluzioni, mai utilizzate praticamente sino ad oggi, non prive di criticità.

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(Verona) PER FIERAGRICOLA IL PACCHETTO LATTE STABILIZZERA' IL PREZZO

(Verona) PER FIERAGRICOLA IL PACCHETTO LATTE STABILIZZERA' IL PREZZO

 

"Il «Milk Package» apre la strada alla programmazione delle produzioni di qualità e trascina in alto il prezzo del latte, favorendo un consolidamento nelle dinamiche di filiera, anche sul piano economico. Secondo l'Osservatorio di Fieragricola, con una corretta pianificazione il mercato potrebbe riconoscere direttamente agli allevatori anche il 6-7 per cento in più rispetto alle remunerazioni attuali. Un'accelerazione per nulla trascurabile, tenuto conto che il comparto nazionale di latte e formaggi vale circa 15 miliardi di euro.
La leva verso l'alto dei prodotti lattiero caseari Dop riguarderà non soltanto Grana padano e Parmigiano reggiano, ma anche le altre produzioni a denominazione d'origine di dimensioni medio-piccole. Con effetti e dinamiche, con mercati strutturati, già riscontrabili dopo pochi mesi.
Ad ottenere le performance migliori, secondo l'Osservatorio di Fieragricola, saranno gli oltre 12mila soci già legati ad una rete di un migliaio di cooperative lattiero casearie, una ossatura che rappresenta il 42 per cento del fatturato totale del comparto.
Un'altra conseguenza positiva indotta dal Pacchetto Latte si avrà sulla stabilizzazione dei prezzi, considerata sulla base di cicli pluriennali. Questo consentirebbe ai produttori e alle loro aggregazioni di pianificare investimenti e quantificare gli obiettivi di produzione, al riparo da un'eccessiva volatilità e da oscillazioni eccessivamente ampie.
Inoltre, tutto ciò permetterebbe agli allevatori e alla filiera di affrontare con strumenti più adeguati l'attuale mercato del latte, che ha ormai assunto dimensioni mondiali e - anche in Europa - oscilla ormai in base a principi di libero mercato.
Al momento i consorzi di tutela dei principali formaggi Dop italiani sono ancora in fase di elaborazione di strategie di pianificazione produttiva, tanto sui mercati interni quanto nella commercializzazione all'estero. L'export nei primi 7 mesi del 2012 ha registrato mediamente buone performance rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (fonte: Clal): così Grana padano e Parmigiano reggiano (+7,36 per cento), Gorgonzola (+ 5,70 per cento), Pecorino e fiore sardo (+4,47 per cento), Asiago, Montasio, Ragusano e Caciocavallo (+10,19 per cento).
Gli effetti del Pacchetto Latte nella direzione di stabilizzare, consolidare e rafforzare le quotazioni, sottolinea Fieragricola, potrebbero scontrarsi con le future dinamiche che la fine delle quote latte (nel 2015) dovrebbero innescare. Un più che probabile aumento della produzione di latte, infatti, non potrà che far pressione sui produttori di formaggi. Nel periodo gennaio-agosto 2012 l'Ue-27 ha consegnato 95.249.000 tonnellate di latte, l'1,64 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2011."


 

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(Roma) QUOTE LATTE 2011-12: NESSUNA MULTA IN ITALIA

(Roma) QUOTE LATTE 2011-12: NESSUNA MULTA IN ITALIA

 

La Commissione europea ha comunicato ufficialmente che nella campagna lattiero casearia 2011-2012 l'Italia non ha superato la quota di riferimento nazionale, pari a 10,88 milioni di tonnellate, confermando una situazione che negli ambienti della zootecnia italiana era già nota.

Nella sua comunicazione la Commissione ha poi evidenziato che in Austria, Irlanda, Olanda, Germania, Cipro e Lussemburgo, si è avuto al contrario un superamento delle rispettive quote nazionali e questi paesi dovranno preparasi a pagare una multa che complessivamente si aggira sui 79 milioni di euro.
Le cifre della Commissione indicano che questi sei Paesi hanno superato le quote produttive per un totale di 283mila tonnellate.

Il numero di Stati che ha prodotto più latte del dovuto è comunque limitato, e le produzioni eccedentarie rappresentano appena lo 0,2% del latte europeo.

Le minori produzioni di latte che per contro si sono avute in altri membri della Ue ha consentito di contenere la produzione europea, che nell'insieme registra una flessione del 4,7%.

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(Roma) MENO REDDITO DAGLI ALLEVAMENTI DA LATTE

(Roma) MENO REDDITO DAGLI ALLEVAMENTI DA LATTE 

L'ISMEA conferma quello che gli allevatori dicono da tempo 

 

Tocca all'ISMEA dare fondamento statistico al malessere del settore e  lo fa evidenziando che dopo una prima fase flessiva sul fronte dei prezzi, il mercato lattiero caseario mondiale sta mostrando nella seconda parte dell'anno decisi segnali di ripresa, seppure con prezzi assestati su livelli mediamente inferiori al biennio 2010-2011.

La notizia "non notizia" è che il depauperamento delle scorte globali e la pressione della domanda di commodities da parte dei Paesi emergenti lasciano comunque presagire un prossimo riacuirsi delle tensioni sui mercati.
Secondo l'analisi Ismea "Dinamiche recenti del mercato mondiale e nazionale del settore lattiero caseario" che verra' presentata domani a Cremona l'offerta mondiale di latte, con un incremento produttivo complessivamente stimato attorno al 2%, non tiene infatti il passo di una domanda che cresce a ritmi decisamente piu' sostenuti.

La grave siccita' che ha colpito il Midwest americano la scorsa estate, mettendo a secco uno dei piu' grandi granai del pianeta, ha del resto notevolmente inciso sulla resa dei capi, con gravi riflessi anche sui costi per l'alimentazione bovina.

"Nell'Europa a 27- illustra ancora l'analisi Ismea - i primi sette mesi del 2012 hanno fatto registrare un incremento dell'1,5% delle consegne di latte vaccino e un aumento delle esportazioni di polveri magre e formaggi rispettivamente del 22% e del 13%, confermando la leadership del vecchio continente in questi mercati. Specie per le polveri, la dinamica positiva della domanda estera ha praticamente azzerato le scorte di magazzino, spingendo in alto i prezzi negli ultimi mesi (+ 26% a settembre rispetto a un anno fa)."

Per quanto riguarda l'Italia pare che stia reagendo "solo parzialmente agli stimoli provenienti dal contesto internazionale".

Nelle ultime settimane si assiste a un rallentamento della dinamica negativa dei prezzi che ha interessato l'intero settore lattiero caseario nei primi nove mesi del 2012 ( -6,4% su base tendenziale), dopo gli elevati livelli raggiunti lo scorso anno.

Sul fronte dei costi, i dati restano allarmanti e rivelano una forte erosione della redditivita' delle aziende. Secondo l'indice dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea l'aggravio degli oneri a carico degli allevamenti da latte nei primi nove mesi del 2012 risulta del 2,5% che fa seguito al rincaro medio dei fattori produttivi del 9,5% nello scorso anno.

Continuano intanto a correre le esportazioni, con un piu' 5,7% per formaggi e latticini nei primi sette mesi del 2012, dopo la buona performance del 2011 (+3,8% in volume e +15,1% in valore).

 
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(Firenze) SI ALLARGA LA TRUFFA SULLE MOZZARELLE

(Firenze) SI ALLARGA LA TRUFFA SULLE MOZZARELLE

 

Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa non accenna a fermarsi l’ondata di controlli sulla cosiddetta “Oro Bianco Connection” condotta dalla Procura antimafia di Napoli.
Ad entrare nell’indagine anche un caseificio di Sutri (Viterbo).

Si tratta della truffa gastronomica più estesa nel settore alimentare: un’indagine enorme che, partita a giugno 2010, ha già messo insieme 114 indagati, 39 arresti e il sequestro di 34 opifici per un rapporto totale, stilato dai Nas di Napoli, di oltre 2mila pagine sulla mozzarella di bufala ‘’taroccata’’.

Tra gli stabilimenti coinvolti non ci sarebbero, appunto, solo caseifici campani, ma a Sutri, Priverno (Latina), Sorano (Grosseto), Porcari (Lucca), Argelato (Bologna), con puntate fino a Bolzano, Reggio Calabria e Marsala.

L’inganno è stato costruito violando il disciplinare della Denominazione di Origine Protetta, meglio conosciuto come Dop, che garantisce la mozzarella di bufala campana che dovrebbe essere prodotta con latte fresco, munto nelle ultime ore, minimo 12 e massimo 60, in allevamenti e caseifici della cosiddetta ''area protetta'', ovvero soprattutto nel Casertano e nel Salernitano, poi in un’altra manciata di comuni del Napoletano, del Lazio, del Molise e della Puglia.

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