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(Cernobbio) SESSANTAMILA STALLE CHIUSE

(Cernobbio) SESSANTAMILA STALLE CHIUSE

 

Sono 60 mila le stalle che hanno chiuso i battenti negli ultimi 20 anni generando la perdita di migliaia di posti di lavoro  a causa della concorrenza sleale del latte spacciato come made in Italy e dal boom dei costi di produzione, rincarati del 40 per cento tra il 2011 e il 2012.
E' quanto denunciato dalla Coldiretti nel corso del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio, in occasione della manifestazione della Cgil sul lavoro. Proprio per smascherare sul mercato gli inganni del finto Made in Italy e frenare la chiusura delle stalle e salvaguardare l'occupazione il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha lanciato il primo latte Uht a lunga conservazione proveniente al cento per cento da allevamenti nazionali e Firmato dagli Agricoltori Italiani (Fai), che sara' distribuito presso supermercati, negozi e Botteghe di Campagna Amica.

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QUOTE LATTE: PREVISIONI CAMPAGNA 2012/12

"I dati Agea sulle consegne rettificate da aprile a luglio 2012 sono abbastanza allarmanti" riferisce il Presidente della OC LATTEITALIA Giovanni Rossi.

"La quota italiana è diventata ancora una volta stretta", prosegue il Presidente, "e si rischia di dover pagare all'Unione Europea una multa da cento milioni".

 

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(Roma) BENESSERE ANIMALE: NUOVI INDIRIZZI DAL 2013

(Roma) BENESSERE ANIMALE: NUOVI INDIRIZZI DAL 2013

 

Si rende noto che il Ministero della Salute ha pubblicato l'Atto di indirizzo per l'anno 2013 con il quale si definiscono gli obbiettivi strategici da raggiungere nella gestione di una molteplicità di aspetti del comparto sanitario.

Per la parte di interesse degli allevamenti nell’Atto si annunciano Piani di sorveglianza ed Eradicazione insieme ai Piani di emergenza con i relativi manuali operativi conformi alle norme comunitarie ed internazionali, integrandoli con le prescrizioni inerenti la tutela del benessere degli animali che devono eventualmente essere abbattuti nei focolai delle epidemie.

Più in particolare riguardo al “benessere animale” il Ministero precisa che dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale. Viene sollecitata anche la puntuale applicazione delle intese già stipulate con le Forze dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il loro trasporto. Infine per adempiere agli obblighi di appartenenza all'Unione Europea, proseguirà l’attività di implementazione del sistema di audit nazionale, d'intesa con le Regioni e Province Autonome.

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(Cremona) FIERA CREMONA: SI PARLERA’ ANCHE DELLA RIFORMA DELLE QUOTE

(Cremona) FIERA CREMONA: SI PARLERA’ ANCHE DELLA RIFORMA DELLE QUOTE
Un Convegno organizzato dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e da CremonaFiere in occasione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte  che prenderà avvio il 25ottobre

 

Con la riforma della Pac e l'approvazione del "Pacchetto latte" da parte della Ue, verranno introdotte novita' sostanziali nel panorama relativo alla produzione, commercializzazione, e trasformazione del latte nella intera Unione Europea e nei singoli Paesi che la compongono.
Questo, unitamente anche alla applicazione del cosiddetto "Pacchetto qualita'" e alla cessazione del regime delle "quote latte", comportera' anche molti cambiamenti nelle condizioni di lavoro e di redditivita' dei produttori di latte per il prossimo periodo della programmazione economico-finanziaria prevista dalla Pac 2014-2020.
Il convegno sara' l'occasione per un confronto a cui parteciperanno i rappresentanti delle organizzazioni dei produttori di latte dei principali Paesi europei: Francia, Olanda e Danimarca, oltre ad una rappresentanza della organizzazione delle cooperative lattiero casearie europee (Copa).

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(Firenze) CAMBIAMENTI CLIMATICI: UN PORTALE DA CONSULTARE

(Firenze) CAMBIAMENTI CLIMATICI: UN PORTALE DA CONSULTARE

 

L'ARPAT informa che la Banca mondiale ha recentemente creato un portale attraverso il quale è possibile accedere a dati - a livello sia globale che locale - legati ai cambiamenti climatici.

 
Il portale utilizza un'interfaccia Google map, nel quale l'utente può scegliere un luogo e ricevere andamenti storici sul clima, stime sul cambiamento climatico e informazioni collegate al tema.
Una volta selezionata l’area geografica di interesse si presenta infatti all’utente la possibilità di visualizzare sulla mappa i dati riferiti a:

■Clima: si possono visualizzare i dati storici e le stime riferite a temperature e precipitazioni, sia sulla mappa che tramite grafici correlati
■Impatti: stime dei raccolti, contributo dell’agricoltura all’economia globale, impiego della forza lavoro nel settore agricolo e confronto con la popolazione delle zone rurali; densità degli incendi; frequenza delle alluvioni; rischio di mortalità per alluvioni, terremoti, cicloni, siccità.
■Vulnerabilità: i differenti impatti dei cambiamenti climatici dipendono da una varietà di fattori come le condizioni socio economiche, le risorse naturali; le variabili offerte in questa sezione forniscono una base per comprendere questi impatti.
Il portale fornisce inoltre una serie di collegamenti a applicativi e risorse esterne sul clima.

Per consultare il portale.

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(Bologna) DE FRANCESCHI (Cinquestelle): CHI DIFENDE I PRODUTTORI?

(Bologna) DE FRANCESCHI (Cinquestelle): CHI DIFENDE I PRODUTTORI?
Il Comunicato del Consigliere Emiliano Romagnolo

 “Sul notiziario “Il Punto Coldiretti” del 2 ottobre 2012 l’associazione che tutela gli interessi degli agricoltori italiani viene denunciato come “La Parmalat sotto il controllo della francese Lactalis sta sottopagando il latte agli allevatori italiani rischiando di far chiudere centinaia di aziende agricole”.
Nello stesso notiziario si informa inoltre che “Il problema, rischia di diventare da finanziario a produttivo con perdite economiche ed occupazionali devastanti per il Made in Italy. Il prezzo pagato agli allevatori per il latte alla stalla non copre piu’ neanche i costi di produzione che tra mangimi ed energia sono aumentati di quasi il 40 per cento”.
Recentemente la multinazionale francese del latte Lactalis che controlla Parmalat, ha disposto anche la chiusura di tre stabilimenti in Italia si tratta della Centrale del Latte di Genova, in attivo finanziariamente e di due impianti in provincia di Como e Pavia.
Di fronte alle proteste degli agricoltori e dei lavoratori della storica centrale del latte di Genova la multinazionale Lactalis tramite il suo direttore generale per le attività operative Antonio Vanoli ha informato che la ex Centrale del latte di Genova andrebbe riutilizzata in forme diverse ed è già stata presentata una richiesta di trasformare l’immobile in un grande centro commerciale. Non contento dopo aver messo smantellato un pezzo importante e storico dell’economia lcocale genovese ha dichiarato “Con queste proposte è stata riaffermata la centralità dell’Italia”.
SOTTOLINEATO CHE:
-Nella nostra Regione diverse aziende agricole che producono latte nelle province di Reggio Emilia e Parma conferiscono il loro prodotto alla società Parmalat e controllate dal gruppo che fa riferimento alla multinazionale Lactalis.
-Come già denunciato dalla Coldiretti “La Parmalat sotto il controllo della francese Lactalis sta sottopagando il latte agli allevatori italiani rischiando di far chiudere centinaia di aziende agricole”. Si parla di prezzi che variano tra i 36 e 39 centesimi di euro a litro pagati da Parmalat-Lactalis contro i 42 centesimi a litro pagati precedentemente all’acquisizione da parte di questa multinazionale. Una situazione questa che rischia con il tempo di mettere in seria difficoltà le aziende agricole produttrici di latte della provincia di Reggio Emilia e Parma.
L’INTERROGANTE CHIEDE ALLA GIUNTA :
-Quali iniziative intende intraprendere la Giunta a tutela dei produttori di latte delle provincie di Reggio Emilia e Parma per salvaguardare i loro legittimi interessi di fronte alle politiche della multinazionale Lactalis. “

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(Bergamo) PREZZO DEL LATTE: VENTI DI GUERRA IN LOMBARDIA

(Bergamo) PREZZO DEL LATTE: VENTI DI GUERRA IN LOMBARDIA
A Bergamo hanno chiuso 167 stalle. Aumento vertiginoso dei costi di produzione

Dopo il PIemonte è la Lombardia a far rullare i tamburi degli allevatori.
Il presidente provinciale della Coldiretti bergamasca, Alberto Brivio, in una sua dichiarazione non ha usato giri di parole: "Far quadrare i bilanci è diventata un’impresa. In un anno il prezzo del latte è sceso del 5,47 per cento ma, contemporaneamente, le materie prime utilizzate per l’alimentazione del bestiame sono cresciute fra il 40 e il 70 pe cento. Mais e farina di soia hanno costi da capogiro. Per non parlare dell’energia". "In questo momento gran parte delle aziende del territorio sta lavorando in perdita".
L'obbiettivo è la riapertura immediata del tavolo regionale di contrattazione con le aziende industriali per rinegoziare un prezzo più equo rispetto agli attuali 38,46 centesimi di euro al litro. "Quello che era accettabile sei mesi fa adesso è superato dalle circostanze".

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